• Image

ABBONAMENTI TELEFONICI: modifica unilaterale con possibilità di recesso senza penali.

Dopo TIM, anche Vodafone comunica ai propri clienti una modifica unilaterale con possibilità di recesso SENZA PENALI.

È la conseguenza dopo la fine della fatturazione a 28 giorni annunciata dal decreto fiscale del 30 Novembre 2017, trasformato in legge.

Con quali conseguenze per gli utenti? Scopriamolo insieme.

La legge n. 172/17  ha messo fine alla fatturazione delle offerte di telefonia fissa e mobile ogni 4 settimane.

A partire dal 5 aprile 2018, infatti,  ogni offerta telefonica dovrà rinnovarsi con cadenza mensile e gli operatori stanno comunicando in questi giorni ai loro abbonati come cambieranno la fatturazione e le condizioni contrattuali e soprattutto come fare nel caso in cui un consumatore non dovesse accettare le condizioni proposte dall’operatore.  (Leggi anche: ADDIO BOLLETTE A 28 GIORNI: APPROVATA LA NUOVA LEGGE)

Attenzione però. La fatturazione diventa mensile (ogni 30 gg) ma il costo rimane invariato!

In pratica il costo del servizio verrà suddiviso in 12 mesi anziché per 13, come veniva fatto con il sistema della fatturazione ogni 4 settimane. I prezzi però non scenderanno, perché l’importo di ciascun canone e contributo risulterà maggiorato del 8,6%.
Per Tim e Vodafone le tariffe complessive rimarranno invariate. La fattura che da ora è divisa in 12 mensilità, avrà all’interno l’aumento che veniva spalmato in 13 rate annuali.
Con un aumento dell’8,6% e il passaggio alla fatturazione mensile, su base annuale si paga esattamente la stessa cifra!
Al Codacons però non sono affatto convinti che la soluzione di Tim e Vodafone sia corretta, ed è stato già inviato un esposto all’AGCOM:
“Se così fosse il decreto fiscale avrebbe cambiato la forma, ma non la sostanza. Servirebbe solo a smascherare un escamotage utilizzato dalle compagnie per aumentare i prezzi. Ma in concreto il consumatore finirà per pagare la stessa somma annuale”, spiega l’avvocato dell’associazione, Gianluca Di Ascenzo. (ANSA)

 

Per questo l’associazione dei consumatori ha presentato un esposto all’Agcom chiedendo di far luce sulla questione: “Abbiamo chiesto all’autorità di verificare la legittimità dell’intera procedura. E di specificare che nelle comunicazioni alla clientela venga chiaramente indicata la possibilità di avvalersi del diritto di recesso”, aggiunge l’avvocato Codacons Giulia Rinaldi. (ANSA)

L’alternativa? Richiedere un recesso del contratto il prima possibile e cambiare operatore, cercando la migliore offerta sul mercato e sfruttando l’attuale diritto di recesso senza panali. Ad oggi la vera sorpresa sembra essere Wind Tre che prendendo tempo, ha deciso di puntare all’annullamento dei rincari voluti dagli altri operatori.

Infatti Wind Tre Business, da sempre al servizio di Manager, Imprenditori e Professionisti, utilizza solo contratti a 30 giorni o a multipli di mese.

Se sei insoddisfatto del tuo gestore telefonico, vuoi ottimizzare le tue spese, e magari vuoi un controllo gratuito della tua bolletta o fattura telefonica possiamo trovare la soluzione adatta alle tue esigenze.

Scegliere le offerte Wind Tre Business e le nostre soluzioni digitali significa creare con noi un rapporto professionale basato su fiducia, relazione e valore.  Scopri di più.

Spero che l’articolo vi possa tornare utile. Se così fosse, lasciate pure un commento e condividete l’articolo.
Un saluto a tutti, e a presto!
Alberto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *